L'annegamento è la terza causa di morte sotto i 15 anni. “Accade perché si nuota malissimo”
il pediatra Italo Farnetani, che da tempo si occupa delle accortezze che possono essere messe in campo per salvaguardare i bambini dai pericoli dell’acqua, “Nella fascia d’età dai 5 ai 18 anni, solo il 30% sa nuotare in maniera sufficiente. Un altro 30% sa stare a galla, ma alla minima difficoltà è indifeso. Infine un 10% sa nuotare solo in piscina”. Conoscere l’acqua e farlo prima possibile: secondo il professore, c’è fra i 7 e i 18 anni una vera emergenza nuoto e “l’unico compito delle vacanze che darei ai bambini sarebbe quello di fare i corsi di nuoto, meglio se al mare. È una garanzia di sicurezza e si salvano tante vite”.
Bisognerebbe dunque promuovere corsi di nuoto gestiti da personale specializzato. “Dai 4 ai 6 anni il bambino deve imparare a nuotare. In adolescenza potrebbe essere troppo tardi”, dice il professore, “Per i bambini giocare con l’acqua è un importante mezzo per lo sviluppo psicomotorio. Noi nasciamo nell’acqua”.
Questo uno stralcio dell’articolo pubblicato sull’ Uffingtonpost il 12/07/2021.
Nell’articolo si cita anche il primo (ed unico) rapporto mondiale dell’annegamento dell’OMS risalente al 2014.
In tale rapporto si rileva che le stime del 2012 contano 372.000 persone morte per annegamento non volontario nel mondo.
L’OMS sottolinea che i dati sarebbero limitati e che il problema sarebbe sottostimato rispetto alla reale portata.
Tra i dati più interessanti del rapporto sottolineiamo i seguenti :
- Il 91% dei decessi dovuti ad annegamento non intenzionale si verifica nei paesi a basso e medio reddito
- Per i soli Stati Uniti, gli annegamenti nelle acque costiere sono quantificati in 273 milioni di dollari l’anno tra costi diretti e indiretti. In Australia e in Canada, il costo totale annuo delle patologie dovute ad annegamento è pari rispettivamente a 85,5 milioni e 173 milioni di dollari.
- L’età è uno dei principali fattori di rischio per l’annegamento. Tale relazione è spesso associata a un allentamento della sorveglianza. Nel mondo, i tassi più alti di annegamento riguardano i bambini di età compresa fra 1 e 4 anni, seguiti dai bambini di 5-9 anni di età.
- Stati Uniti: l’annegamento è la seconda causa di morte dovuta a eventi traumatici non intenzionali nei bambini di età compresa fra 1 e 14 anni.
Tra i suggerimenti dell’OMS al fine di prevenire questi eventi traumatici c’è quello di :
“insegnare ai bambini di età scolare i rudimenti del nuoto, della sicurezza in acqua e delle tecniche di salvataggio”
Il rapporto sottolinea che gli annegamenti sono stati ampiamente sottovalutati finora, e che i governi e le comunità dei ricercatori e dei policy makers dovrebbero fare molto di più per dare priorità alla prevenzione degli annegamenti e integrarla negli altri programmi di sanità pubblica.
Inevitabilmente con l’attuale pandemia il quadro non può che essere peggiorato.
In questa situazione molti bambini non impareranno mai a nuotare e quei numeri sottostimati dell’OMS sono destinati drammaticamente a salire. E’ come se ogni anno nel mondo a causa dell’acqua sparisse una città di medie dimensioni come Firenze o Bologna. E molti di questi potrebbero essere molto giovani.
Il nuoto come già detto da tanti si pratica in acqua clorata… disinfettante per definizione .
A tal proposito l’Istituto Superiore di Sanità in data 16/04/2020 rispondeva a questa domanda nelle FAQ:
“Il virus COVID-19 può diffondersi attraverso piscine o vasche idromassaggio?
Non ci sono prove che COVID-19 possa essere diffuso all'uomo attraverso l'uso di piscine, vasche idromassaggio.
Il corretto funzionamento, la manutenzione e una adeguata disinfezione (ad esempio con cloro e bromo) di piscine e vasche idromassaggio assicurano l'inattivazione del virus che causa COVID-19.
A cura del Gruppo comunicazione COVID-19 dell’ISS”
Purtroppo il virus esiste, ed il costante bombardamento mediatico di informazioni e fake news non fa che aumentare i timori, in parte giustificati, intendiamoci, da parte delle famiglie a far frequentare ai loro figli le piscine, che come detto sono più sicuri di altri ambienti.
Pasquale Taglialatela